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16 maggio 2018

Laboratorio di teatro “La psicofisica del personaggio” al DAMS di Bologna

Con grande soddisfazione e gioia annuncio un’attività in corso:  un interessante laboratorio sperimentale su “La psicofisica del personaggio” con un gruppo  di circa 20 ragazzi iscritti al Dams di Bologna al corso di teatro.

Si tratta di Lezioni esperienziali di teatro e Qi Gong a cura di Francesca Eusebi (istruttrice qualificata di Qi Gong TaoynItalia)  e Nanni Garella (regista teatrale).

Il lavoro avrà come oggetto teatrale il proemio ai  Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, e la preparazione attraverso la Pratica dei 6 mantra di Ma Li Tang “Yang Qi Gong” e la pratica de “Il gioco dei 5 animali” Wu Qin Xi Qi Gong nella versione di Hua Tuo  e  si svilupperà in 10 incontri di lavoro nell’arco di  5 settimane.

Gli OBIETTIVI:

La pratica di Qi Gong sarà una preparazione di riequilibrio fisico della postura della respirazione dell’armonizzazione del movimento e  di sviluppo della capacità di concentrazione Intenderà fornire strumenti, pratici e teorici, che possano aiutare lo studente/attore a migliorare la propria performance, ad avere una maggiore consapevolezza della propria mente, lavorando sulla concentrazione, sulla capacità di visualizzazione e sull’emotività del corpo fisico, con l’obiettivo di renderlo tonico e al tempo stesso agile e rilassato, migliorandone la relativa propriocezione, la qualità dei movimenti e del corpo energetico, allenando la capacità di percepirlo ed equilibrarlo. Le due pratiche proposte lavorano sul livello dinamico del corpo delle sue articolazioni fino alle 5 emozioni (rabbia, paura, preoccupazione, gioia, tristezza) secondo la Medicina Tradizionale Cinese. L’esercizio attraverso i movimenti porterà armonia e chiarezza a livello emotivo affinchè il lavoro  possa esprimere al meglio ciascun personaggio. Questi stessi strumenti infatti saranno poi evoluti, per essere trasformati in azione scenica.

Il lavoro sulla recitazione, diretto da Nanni Garella, seguirà l’approccio psicofisico del Qi Gong e approfondirà la comprensione del testo e lo studio del personaggio.

Il lavoro teatrale prende sempre le mosse dalla analisi drammaturgica e dalla costruzione del personaggio: un lavoro paziente di studio, di letture e poi di improvvisazioni sul testo o su temi che non prevedono necessariamente l’utilizzo del racconto del testo; gli attori devono essere personaggi ancor prima di conoscerne le parole e i gesti, pronti a vivere le situazioni che il testo propone senza conoscerle a memoria. La costruzione del personaggio non avviene attraverso un apprendimento mnemonico delle parole del testo, ma attraverso un apprendimento psico-fisico delle situazioni del testo. Questo metodo sarà il punto di forza del nostro lavoro sulla immedesimazione e sulla costruzione del personaggio. Quando avremo scoperto che recitare le parole del testo non è un atto mnemonico ma un gesto di tutto il corpo, dettato da emozioni profonde, dal recupero di pezzi di vita vissuta, avremo trovato un elemento essenziale dell’arte dell’attore: essere se stesso in un altro, ritrovare i propri ricordi, le esperienze, passioni, emozioni del nostro corpo nella poesia di un testo; e poterle vivere di fronte agli altri.

Dopo una lunga serie di digressioni, il ritorno al testo scritto, da memorizzare, avverrà in maniera naturale, con la gioia di poter recitare con naturalezza e senza impacci, concentrando l’emozione profonda dell’atto del recitare nelle emozioni del personaggio.

Al momento siamo giunti alla 6° lezione contiamo nelle prossime due settimane di concludere il lavoro con la speranza di trovare il consenso degli attori di poterne fare una prova aperta a chi sarà curioso di godere di questa straordinaria ed unica performance.

Ringrazio il Prof Guccini e il Dams di Bologna che hanno accettato in primis questo progetto mio e di Nanni Garella concedendoci fiducia e spazio e non secondariamente tutti i ragazzi che hanno mostrato interesse e si stanno impegnando in questa avventura sperimentale che speriamo avrà un prosieguo.

La giada e il vento